Gli studi della SIMA
La SIMA, società italiana di medicina ambientale, dopo 7 mesi di ricerche e di test, è giunta alla certezza scientifica della positiva correlazione tra lo smog, ed in particolare il Pm10 presente nell’aria, e la diffusione delle particelle di Covid19, definendo i frammenti di pm10 come un “carrier” per quest’ultimo.
Ma cosa è un carrier?
Un carrier può essere considerato, semplicisticamente, un mezzo di trasporto per le particelle solide e liquide del virus: questo “ambiente” permette a queste ultime di viaggiare nell’atmosfera per qualche minuto, a volte giorni, a volte, addirittura, settimane.
Inoltre, c’è da considerare che il particolato carbonioso favorisce il crearsi di umidità nell’aria, nido perfetto per la proliferazione e la conservazione del virus.
L’inquinamento atmosferico [Pm10] in Italia
Riferendoci, in particolare, alla situazione in Italia, è stato condotta una meticolosa analisi che ha raccolto dati in ognuna delle province italiane, avendo come punto di riferimento il superamento dei limiti giornalieri (50 μg m-3) di Pm10.
E’ risultato che ben 39 province delle 41 analizzate per il Nord Italia hanno sforato, e non di poco, il limite massimo di emissioni giornaliere di pm10, seguite da dati meno allarmanti, ma comunque non felici, nelle 66 province del Sud Italia.
La rapidità di diffusione del Covid-19
In una recente puntata di Agorà, in diretta su Rai 3, riferendosi a questo studio si afferma “quando starnutiamo emettiamo delle goccioline: queste non sono uguali, alcune sono più grandi e più pesanti e cadono a massimo un paio di metri dall’emittente, altre più fini che si diffondono come un aerosol nell’ambiente circostante”.
Nelle zone della pianura padana sono state rilevate 150.000 particelle ogni centimetro cubo d’aria e, non a caso, in queste zone il virus si è diffuso ad una velocità sconvolgente.
Questo perché quando una particella di virus si lega ad una particella più grande di particolato, essa può viaggiare anche per 8 metri in pochissimo tempo, rischiando di infettare a tempo zero chi sprovvisto di precauzioni, anche solo per un attimo:
E quindi, come liberare l’aria dal particolato carbonioso [Pm10]?
Il 90% della pm10 prodotta in Italia ha come protagonisti le attività di ristorazione, i forni a legna delle tantissime pizzerie presenti sul territorio nazionale, le stufe a pellet ed i camini domestici.
Zapper ® ha progettato i propri abbattitori di fuliggine per risolvere specificatamente i problemi di emissione di pm10, depurando queste ultime ad oltre il 95% (Certificato CE).
La soluzione non è solamente installare un abbattitore di fuliggine, ma installarne uno che funzioni, che depuri definitivamente le emissioni atmosferiche e le renda totalmente innocue per la salute di ogni essere vivente.
Sono tanti gli studi paralleli a quello della SIMA…
Così come la SIMA, c’è stato un numero piuttosto cospicuo di conferme a questa teoria ormai certa.
Potremmo citare lo studio in collaborazione tra l’Università del Salento, l’ISS ed il CMCC, il quale ha raccolto dati principalmente nel primo trimestre del 2020, in modo tale da non includere nei dati l’abbassamento dell’inquinamento atmosferico dovuto al lockdown ed al conseguente blocco delle attività.
Conclusioni
Le intenzioni di questo articolo non sono di allarmare, ma di indurre a sviluppare un senso di responsabilità ed una coscienza critica riguardo l’inquinamento atmosferico.
Questo non sarà l’ultimo ostacolo da superare ed è chiaro che ce ne saranno sempre altri, forse anche più incontrollabili dei presenti, se non si svilupperà una coscienza collettiva e, finalmente, un approccio olistico nei confronti dell’ambiente.
Ci auguriamo di aver dato un input ai lettori ad informarsi sulla relazione integrale della SIMA e sviluppare, criticamente, una propria posizione al riguardo.
Staff